Rime varie. Un'inedita antologia d'autore
Dopo il Ripano Eupilino, dopo Il giorno, pressoché contemporaneamente alle Odi, il Parini coltivò il progetto di un quarto volume di poesie, un’antologia che esemplificasse
il fiore della sua quarantennale produzione in versi: sonetti, terzine, cantate, novelle in versi, frammenti. Tra il 1789 e il 1790, ai suoi sessantanni, iniziò a selezionare testi dapprima
trascritti da lui stesso, poi affidati alla penna amica di Agostino Gambarelli, da ultimo
ancora riconsiderati in solitaria revisione. Ne uscì un volume assai ridimensionato, che non era più la riproduzione di buona parte dell’opera in versi del Parini, ma si poneva di per sé come proiezione di una sensibilità affatto nuova e tutta pariniana, contenta di una misura castigata e parca, quale del resto si era già espressa nel libro delle Odi del 1791.
La raccolta, vuoi per inveterata pigrizia dell’autore, vuoi per sua ritrosia o stanchezza, non approdò mai alla stampa e il corpus – nonostante la pubblicazione sparsa dei testi
pariniani da parte di Guido Mazzoni nel 1925 – risulta a tutt'oggi inedito. La presente edizione critica riproduce per la prima volta integralmente il florilegio, mettendo a testo l’ultima volontà dell’autore e ricostruendone la storia, strato per strato, testo per testo.
ha insegnato letteratura italiana presso l’università di Verona. Si è occupata prevalentemente di filologia e critica pascoliana, curando testi di opere inedite o rare (La befana, Nell’Anno Mille), allestendo l’edizione
critica dei Canti di Castelvecchio (La Nuova Italia, 2001), fornendo il commento ai Primi Poemetti (Guanda – Fondazione Bembo, 1997) e la raccolta di saggi Pascoli e il canzoniere (Fiorini, 2005). Ha curato inoltre l’edizione critica dei Sepolcri di Ippolito Pindemonte (Fiorini, 2001) e il commento alle Odi del Parini (Guanda, Fondazione Bembo, 2010).