Le pieghe delle culture
Questo testo è frutto di venti anni di lavoro etno-clinico con famiglie migranti, con le scommesse, le sfide e gli scacchi che la migrazione pone e ha posto loro; è il frutto anche dell’incontro con le mie domande e quelle degli operatori dei servizi socioeducativi. Domande che hanno orientato la mia azione clinica verso la ricerca e sperimentazione di nuove pratiche di lavoro quali la costruzione di spazi di Mediazione Culturale, l’utilizzo della mediazione linguistica culturale e del lavoro etnoclinico. Stare in uno spazio di mediazione
culturale è stato, ed è per me, un ambito di esperienza che ci può spostare dalla nostra sfera puramente individuale e etnocentrica verso il mondo degli altri. Per lo straniero, il migrante, l’altro culturale, può rappresentare invece uno spazio di Riconoscimento attraverso la possibilità di mostrarsi nel proprio sapere culturale.
Maria Grazia Soldati, Pedagogista, Dottore di ricerca in Scienze dell’Educazione e della Formazione è assegnista di ricerca all’Università di Verona. Le sue ricerche in Antropologia dell’Educazione e Pedagogia Sociale sono rivolte ai processi di Mediazione Culturale ed Etnoclinica con giovani, famiglie e gruppi di
migranti. Presidente del Gruppo Cronos, creazione sociale ed educativa, organizza viaggi di formazione con la mediazione culturale per piccoli gruppi di operatori. Tra le sue ultime pubblicazioni: Purdah o della
protezione. Educazione e trasmissione culturale nelle famiglie migranti pakistane, F. Angeli 2011 e con G. Crescini Quando l’altrove è qui. Costruire spazi di mediazione culturale ed etnoclinica, F. Angeli 2006.