Istruzioni per diventare più buoni
Cercare di comprendere che cosa sia il buono ed il
cattivo è un tema fondamentale dell’esistenza umana:
ancora di più oggi considerato il rischio concreto
dell’affermazione nel mondo del non uomo. Occorre
arrestare la brama di distruzione di tutto ciò che di
umano vi è nel mondo! L’etica si deve impegnare in
questa battaglia di umanizzazione poiché pienamente
coinvolta nella relazione tra il potere della soggettività
e della comunità e l’indigenza altrui: mettere il proprio
potere a servizio dell’indigenza o sfruttarla? Il mio fare,
il mio disporre ed il mio usare nei confronti dell’indigenza
– come descritto nella parabola del buon Samaritano
– debbono essere animati dal cuore di pietra del levita
e del sacerdote o dal cuore coinvolto del Samaritano?
I primi evitano il malcapitato picchiato e derubato dai
briganti, il secondo si fa prossimo al malcapitato. Il sì
ed il no nei confronti dell’indigenza del malcapitato ci
svela il buono o cattivo del nostro esistere etico o per
umanizzare o per disumanizzare.
Esiste il Samaritano perfetto? No! Ma non possiamo
e non dobbiamo esimerci dal diventare come lui.
Giuliano Bergamaschi, filosofo e pedagogista, è Professore a contratto presso l’Università
di Verona. La sua attività di ricerca riguarda tematiche dell’etica, della volontà e della motivazione.
Come pedagogista si occupa di prassi motivazionali in ambito aziendale, sportivo e militare.