Un avamposto a Venezia
Il volume riproduce lo scambio epistolare tra il roveretano Girolamo Tartarotti e il
patrizio veneto Tommaso Giuseppe Farsetti, costituito da 127 lettere scambiate in un
arco di tempo lungo quasi trent’anni. Quando si conobbero, Farsetti aveva circa 20 anni
e trovò in Tartarotti, più maturo e già apprezzato professionalmente – era a Venezia
assunto dal futuro doge Marco Foscarini per le sue ricerche sulla letteratura veneziana
–, una persona con cui condividere interessi e che, quando lascerà la Serenissima per
tornare in patria, gli sarà molto utile per soddisfare la sua passione bibliofila. Del Farsetti
ci sono giunte 76 lettere, tutte autografe ad eccezione di una, gran parte delle quali
conservate in un codice miscellaneo della Biblioteca Civica di Rovereto. Il medesimo
codice ospita di seguito 51 responsive di Girolamo Tartarotti, trascritte da un anonimo
senza alcuna indicazione relativa agli originali. Mediante esse il letterato roveretano
si manteneva informato sugli amici comuni e sulle novità letterarie, reperiva libri utili
per i suoi studi ma, soprattutto, attraverso l’intermediazione dell’amico monitorava
la pubblicazione delle sue opere, molte delle quali uscirono appunto dai torchi della
Serenissima, e cercò senza successo di ottenere un incarico adeguato che gli permettesse
di tornare a vivere a Venezia.
Paola Baratter, laureata in Lettere e in Storia e dottore di ricerca in Italianistica, dirigente
scolastico, collabora con l’Università degli studi di Trento e la Libera Università di
Bolzano per i laboratori di Italiano scritto e per i corsi di Didattica della lingua e della
letteratura. Le sue ricerche si sono orientate principalmente sulle figure di Gasparo
Gozzi, Girolamo Tartarotti e Vincenzo Consolo e sull’insegnamento della lingua e della
grammatica italiana, anche in chiave argomentale.