Per la critica delle consacrazioni
C’è una singolare somiglianza tra un soggetto religioso biblico, il ‘servo di Jahweh’
(quello del profeta Isaia), e un soggetto considerato ateo, il cosiddetto ‘uomo negativo’
(di cui in qualche modo si parla nella ‘teoria critica’). E c’è come una piccola
folgorazione, un lampo, che si può ricavare da questa somiglianza: il servo
di Jahweh e la persona negativa hanno la medesima identità: entrambi, nel loro
contesto sociale, sono considerati senza dignità e senza Dio.
Da questa scoperta muove la metodologia di ricerca che qui viene abbozzata. È una
metodologia materialista, ma non perché vuole eliminare la religione; anzi, è finalizzata
alla riscoperta della spiritualità e alla sua salvaguardia, ovunque e in qualsiasi
modo si manifesti, con simboli religiosi o non religiosi. Con questa metodologia si
offrono strumenti per scoprire come e quando avviene che qualcuno, esercitando
il proprio potere religioso in forma di dominio, stabilisce ciò che è religioso e ciò
che non lo è, ma non nell’interesse della religione bensì nel proprio interesse, e in
questo modo, proprio lui, corrompe e annulla la religione.
Questa piccola guida è stata stesa per studenti di varie discipline (sociologia, filosofia,
teologia, antropologia, psicologia, e in genere le scienze sociali), e soprattutto
per chi, dovendo fare un’indagine sociologica su fatti e problemi di religione, accetta
di verificare se, invece di seguire la strada che tutti seguono, non sia meglio
investire le risorse disponibili per qualcosa di forte, che va alla radice dei problemi.
Un avviso per chi vuole applicare questa metodologia: ne può derivare uno scossone,
perché ci si mette in forte contrasto con la religiosità considerata normale. E ci
si espone a delle critiche: sul piano metodologico qualcuno dirà che sono tutte cose
senza fondamento, e inutili per affrontare i problemi veri; sul piano della sostanza
altri taglierà corto e respingerà la proposta in quanto provocatoria e atea. Invece chi
avrà la pazienza di leggere con un po’ di attenzione, e soprattutto chi coraggiosamente
vorrà mettere in pratica queste indicazioni, ne riceverà grande giovamento,
compensando così lo sforzo necessario per resistere a tante obiezioni prevenute.
Sociologo, libero professionista, ha una lunga esperienza nel campo dei Servizi alla persona, come dirigente e consulente di Enti pubblici e privati. Ha progettato, diretto e condotto personalmente numerosissime attività di formazione nel campo dei Servizi alla persona e ha insegnato Metodologia della ricerca sociale, Introduzione alla Sociologia, Sociologia della marginalità e della devianza, Sociologia dei Servizi sociali. Ha svolto numerose ricerche sul campo e ha pubblicato testi e saggi sociologici (Contraffazione della normalità, 2004) e su vari aspetti dell’organizzazione dei Servizi Sociali.