Peso | 0,20 kg |
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Dimensioni | 14 × 21 cm |
Rilegatura | Brossura |
Anno di pubblicazione | 2021 |
Pagine | 91 |
ISBN | 9788864646428 |
La poesia dei fratelli Doplicher
di Michele Arcangelo Nigro
2020. La covid-19 tiene l’umanità in scacco. Manifestazioni di angoscia per un incertissimo futuro, di abnegazione, d’irrazionale incoscienza comportamentale si alternano ai moti di protesta di chi ha perso i propri mezzi di sussistenza e alla paranoia dei vari terrapiattisti, negazionisti, complottisti. Tutto fermo, esclusi i reparti anti-covid. Liste d’attesa interminabili nella sanità del territorio e negli ospedali pubblici: non si fanno che interventi in stato d’emergenza. L’organismo di Pazienti oncologici o portatori di altre malattie a grande diffusione (a centinaia di migliaia) non accedono ai controlli o alle cure e, senza rendersene conto, muoiono, giorno per giorno, per metastasi ancora silenti, per restringimenti arteriosi irreversibili, per diabeti non diagnosticati e mal curati. Solo i sanitari dei reparti di terapia intensiva o sub-intensiva lavorano a pieno ritmo. Per contro — e, certo, non eroicamente — è ferma la pubblica
amministrazione in settori chiave, come gli uffici giudiziari. Una vera, irresponsabile “Narrrenschiff ”.
In questo clima da tregenda e di tragedia esce, per i tipi di Quiedit, Verona, un mio volumetto, dal titolo: Prose ritmate: scienza, etica e versi: forte richiamo alla ragione, alla morale e al senso civico. Ne mando una copia al poeta Paolo Ruffilli, che conosco da non molto, ma che è persona civile, nel senso più ampio e autentico del termine (mi onora la sua amicizia). Ne ricevo un riscontro positivo, insieme all’invito a far conoscere ad altri lo scritto. Fra questi è Sergio Doplicher, matematico e fisico, Professore Emerito di Analisi funzionale e Fisica teorica, nonché di Meccanica quantistica, a Roma “La Sapienza”, che replica al plico contenente il mio libro con l’invio di tre volumi: uno, redatto insieme a Fausta Ferro-Luzzi, di argomento iconologico (Il ‘De Rerum Natura’ di Giorgione, Il Teatro di Giovanni Bellini, Lo sguardo della Gioconda. ARAC-6 NE. Roma 2011), uno di (semi)divulgazione della fisica dei quanti e di riflessioni filosofiche sui concetti di razionalità e di cultura (Mondo quantistico e Umanesimo. Carocci editore. Roma. 2018) e uno di poesie (Porte per ba. Edizioni Sinestesie. Avellino. 2020),
pubblicato con lo pseudonimo di Sergio Doraldi.
Mi era noto un altro Doplicher, Fabio: poeta, drammaturgo, autore di scritti critici e notevole promotore culturale, da non molto scomparso. Chiedo allo scienziato se si tratti di un suo congiunto. “Era mio fratello” mi risponde. Ne avevo, a suo tempo, letto (e stampati da Internet) alcuni componimenti, oltre alla silloge Poesie di Roma, ritrovandovi una parte significativa della mia vita trascorsa in riva al Tevere.
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