Peso | 0,20 kg |
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Dimensioni | 14 × 21 cm |
Rilegatura | Brossura |
Anno di pubblicazione | 2016 |
Pagine | 110 |
ISBN | 9788864643663 |
La coscienza come ricerca di senso
di Giuliano Bergamaschi
L’uomo è un essere di senso; il senso per l’uomo è essenziale non tanto perché senza senso egli “non può” vivere, ma perché è ciò senza cui egli non “vuole vivere”. L’essenzialità del “bisogno di senso” deriva proprio dal fatto che è proprio tale bisogno a sostanziare come umano ogni altro ulteriore bisogno e desiderio. Nell’ambito di queste constatazioni fenomenologiche la coscienza intenziona di senso i vari vissuti con una “presa di posizione” – vera nota personale dell’individualità – in cui la stessa coscienza non solo si vive ma diventa protagonista dei propri atti. L’esercizio della “presa di posizione” attraverso il significativo e non significativo per me fa emergere il mondo dei valori, che induce la coscienza ad aprirsi interiormente ad essi per realizzarsi. Il conosciuto si dà come bene o come male? Ecco la responsabilità della propria progettualità. L’atto di cogliere e la presa di posizione risultano quindi reciproci: la rappresentazione del mondo significa vedere le cose attraverso la dimensione assiologica, indispensabile per evitare l’assurdità dell’assenza di senso. Gli scritti di questo volume intendono esplorare – secondo un’ispirazione cristiana – la coscienza nella sua ricerca di senso nell’ambito di essenziali dimensioni della vita umana quali l’etica, la motivazione, la fatica, la fiducia e la politica. Nell’appendice si riporta la traduzione di un testo di Montesquieu, Elogio della Sincerità (1719 ca.), un tema molto significativo. La sincerità è presupposto per ogni domanda vera sulla ricerca del nostro senso di vita.
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