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Was ist Aufklärung?
di Ehrhard Bahr e Immanuel Kant
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Gerhart Hauptmann Bahnwärter Thiel
di Gerhart Hauptmann
“Il Bosco di Giulietta” è una favola che nasconde un mondo vero. Essa non intende mostrarci qualcosa che non esiste ancora o non esiste più, come succede nelle antiche leggende, ma ci racconta una storia che viene da lontano e che continua ancora. Ci parla di fenomeni naturali, ritmi del tempo che passa, trasformazioni, rinascite, stupori infantili. Soprattutto ci mette di fronte a occhi che sognano e sperimentano come tutti i vecchi confini possano essere violati, per lasciare il posto ad altre strade: nuove, diverse, migliori.
“Il Bosco di Giulietta” è senza un vero finale. E chiede a chi legge di proseguire la narrazione, di scovare che cosa c’è oltre (dentro e dietro) i limiti della scrittura. Lo dice anche Gianni Rodari: “Bisogna avere una mente aperta in tutte le direzioni”. Magari per scoprire che tante altre persone nel corso del tempo hanno lavorato perché questa favola nascesse e avesse vita.
A te continuare il lavoro (o il gioco?).
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